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La Nuova Musica e il Teatro. Sulla ricezione di Intolleranza 1960 di Luigi Nono


La Nuova Musica e il Teatro. Sulla ricezione di Intolleranza 1960 di Luigi Nono


1. Auflage

von: Tiziana Affortunato

36,99 €

Verlag: Grin Verlag
Format: PDF
Veröffentl.: 25.01.2021
ISBN/EAN: 9783346334237
Sprache: Italienisch
Anzahl Seiten: 149

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Beschreibungen

Scientific Essay from the year 2003 in the subject Musicology - Contemporary music, , language: Italian, abstract: L'azione scenica Intolleranza 1960 di Luigi Nono (1924 - 1990), primo esperimento teatrale del compositore veneziano, ha contribuito a rinnovare l’interesse per il genere operistico da parte della giovane generazione della Neoavanguardia musicale, di cui lo stesso Nono fu in un primo tempo esponente. Quando la poderosa pregnanza drammatica dello stile noniano, intuita già nelle sue composizioni corali degli anni Cinquanta, giunse sulle scene nel 1961, si verificò una sorta di inattesa e multipla frattura, sia col pensiero dominante del neoavanguardismo musicale, che con la più tradizionale storia del teatro d’opera. Il mondo, musicale e non, si accorse di aver assistito ad un ‘evento’, dopo il quale qualcosa era stato irrimediabilmente mutato. Il discorso sulle avanguardie musicali tra primo e secondo dopoguerra è condotto con particolare riferimento al valore di fine di un’epoca assunto dall’anno 1945 in tutti gli aspetti della vita politica e sociale. Intellettuali e artisti presto esorcizzarono la fine del secondo conflitto bellico concependo il 1945 come una sorta di anno-zero, mondato da ogni eredità spirituale del passato. La rivoluzione aleatoria importata in Europa da John Cage avrebbe contribuito a scardinare le certezze dell’iperdeterminismo seriale: nella seconda metà degli anni Cinquanta una serie di fattori concomitanti determinò l’uscita del Neoavanguardismo musicale dal suo isolamento. Argomento centrale del II capitolo è appunto il passaggio dalle asettiche strutture strumentali concepite dalle nuove generazioni di musicisti, ad un sincretismo di generi fortemente orientato verso il teatro e le sue idiomatiche modalità di esistenza. La distorsione critica cui fu soggetta Intolleranza 1960 al suo primo apparire sulle scene avrebbe fatalmente segnato anche la sua successiva ricezione: non più replicata in Italia, la comprensione dell’opera a tutt’oggi è soggetta all’ascolto minato, conservato dai nastri che hanno registrato l’ormai storica ‘prima’. Intolleranza 1960 si impose all’attenzione del mondo politico e culturale coevo quale un ‘caso’, in cui le ragioni politiche si univano inestricabilmente a quelle estetiche. Anche oggi, l’opera suscita più domande che risposte: soprattutto risolleva quesiti a cui non è agevole rispondere, poiché chiamano in causa fattori eteronomi, mai ascrivibili ad una dimensione puramente musicale. A seguire, l’analisi della ricezione cui fu soggetta Intolleranza 1960 attraverso la stampa italiana e estera.

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